E ammettiamo anche che voi,come me,siate persone che si entusiasmano anche per una mosca che fa la caca sul vetro della finestra, sempre pronti a meravigliarvi di tutto e tutti.
Ecco ammettiamo,infine,che voi,come me,non siate ancora andati (ma andateci, mi raccomando!) da uno psicologo di quelli bravi e non siate quindi riusciti a risolvere questi aspetti del vostro carattere che nei testi di sociologia e psicologica viene definito,cito testualmente, DI MERDA.
Ammesso (e concesso) tutto ciò,potete constatare con me che il Natale è un occasione incredibile per manifestare le vostre paturnie!
Perchè se il mondo è la una piastrina da laboratorio che osservate attraverso il microscopio di quella strana miscela di presunzione e curiosità che vi caratterizza (inconsapevoli di essere a vostra volta osservati) allora le feste di Natale sono come un reagente sparso a spruzzo su tutta la superficie.
Quanti aspetti assolutamente unici e quante varianti si manifestano sulle vostre piastrine sociali di osservazione durante questo periodo? Infiniti!
1)Depressione Natalizia
2)Cene pantagrueliche (se vi state chiedendo se ho usato questo termine solo per dimostrare che dispongo di un vocabolario aulico e forbito.....(se si state chiedendo se ho usato questi due termini solo per dimostrare che dispongo di un vocabolario roboante....(se vi state chiedendo se ho usato questo termine solo per dimostrare che dispongo tra i miei preferiti di un ottimo sito di sinonimi....))avete perfettamente ragione. Tre volte.)
3)Auguri da gente che non sentivate da anni ma che stranamente conserva nella sua rubrica telefonica/mail ancora il vostro recapito.
4)Proliferazione nei canali televisivi di programmi di una qualità così infima da far scendere gli studenti in piazza.
Ma,su tutto,i REGALI.
Oh i regali! Fonte mai avara di polemiche,gioie,delusioni,vaffanculo a denti stretti,finte frasi di circostanza e sorpresa,soddisfazioni,teneri momenti di gratitudine che riscaldano il cuore o il culo (se vi regalo delle mutande).
La scelta dei regali di Natale, sia quelli che si fanno sia quelli che si vorrebbero ricevere è una proiezione della propria filosofia di vita.
Voi, per dirla alla Carrie Bradshaw, per che tipo di regalo siete?
Siate per il regalo utile o per il regalo egocentrico?
La sostanziale differenza tra i due generi è questa:
- Il regalo utile è un qualcosa che vi comprereste comunque da soli.
- Il regalo
Per fare un esempio, il regalo utile può essere un pigiama,una caffettiera,una mutanda e via dicendo...il regalo egocentrico invece è un anello,una tavola originale oppure un televisore da 56 pollici,28 anulari e due mignolini.
E via dicendo.
Io personalmente,in quanto egocentrico universalmente riconosciuto,sono per la seconda scelta.
Se mi serve un pigiama,me lo compro da solo.
Se mi serve un piatto da dolce,me lo compro da solo.
Se mi serve una mutanda,me lo compro da solo.
E via dicendo.
Tuttavia mi scontro quotidianamente con protagonisti di quella sit-com in diretta che chiamiamo vita a cui sono legatissimo per amore e per copione, che la pensano diversamente da me.
Ma perchè? PERCHE'? PERCHEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE'?
Vabbè,è vero che fare un regalo egocentrico non è facile.
Quale fumetto mi prendi? Come fai a sapere che non ce l'ho già?
Quale tavola originale regalarmi? Sei sicuro di conoscere i miei gusti?
Quella statuetta di Batman Black & White manca nella mia collezione?
Insomma, non è facile.
Ma non finisce qui. Finchè il regalo è passivo,basta lamentarsi e si assolve al proprio compito.
Ma cosa succede quando il regalo diventa attivo,cioè quando siete voi che dovete fare un regalo egocentrico?
Perchè, nella vita, spesso, capita di dover fare regali a persone che MAGARI preferiscono regali utili. Le famose mutande.
Potete restare coerenti con voi stessi senza deludere le aspettative altrui?
Il tutto senza sbancarvi e senza far sbancare chi vi ricambia il dono natalizio?
Poniamoci una domanda ancora più alta....cosa è il regalo?
Per me, un regalo è sacramento laico.
Regalare qualcosa a qualcuno è la prova materiale di un azione invisibile e immateriale, cioè l'aver PENSATO a quella persona.
Aver riflettuto su ciò che potrebbe rendere FELICE quella persona.
Vi pare poco? C'è una forma di dedizione transitoria più alta? Più assoluta?
Regalare a qualcuno una cazzata(tipo quelli che si presentano con una bottiglia di Civas) significa sminuire un gesto importante che ha un valore intrinseco non indifferente con un atto puerile.
Se devo fare un regalo, ci penso. Ci ragiono. Valuto qual è l'oggetto più consono ad un persona, quello che la può stimolare o soddisfare.
E non è una questione di costo. Un regalo da 1 euro o uno da 1000 mi possono provocare lo stesso identico sdegno(si,sdegno. Sono cacacazzo. Lo so. Ne sono consapevole.E quindi?)se fatto con superficialità oppure lo stesso entusiasmo se fatto con intuizione.
Se non posso,se non ho voglio,se non sono capace di fare una cosa fatta bene,meglio evitare.
Regala un abbraccio o una bella mail. Sarà più gradito.
Ora direte voi:
"A parte che sei una persona antipatica, capricciosa, pretestuosa,presuntuosa e spaccamaroni come poche, si può sapere che cazzo hai regalato e ricevuto per natale?"
Si. Si può. Nel prossimo post però che questo mi è venuto lungo e antipatico come pochi.
Il Glifo autorepulsivo.
2 commenti:
interessante
se non fosse che avendo una bassa soglia d'attenzione alla 5a parola ho smesso di leggere
:-P
E hai fatto bene!
Sono sicuro che però la seconda parte sarà maggior gradimento per te.
Si parla molto più di fumetti.
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