La copertina del numero 1 del nuovo male. |
Quando si parla del Male, io non posso fare a meno di pensare ai due pranzi fatti con quella splendida, carismatica ed enigmatica anomalia umana che era Angese.
Ora, alla maggior parte di voi il nome di questo satirico satiro dirà poco. Poco più posso dire io che l'ho incontrato una manciata di volte. Tuttavia sono bastate quelle poche ore passate insieme davanti ad una bottiglia di ottimo vino perchè fossi indottrinato su come fossero gli anni del Male, su cosa rappresentò, su come andò quello che è probabilmente il più bello scherzo della storia italiana, che portò il compiacente Ugo Tognazzi a dichiarare "Rivendico il diritto alla cazzata!"
Finta versione del Paese Sera prodotta dal Male |
Quindi il mio approccio a questa reincarnazione editoriale è stato ossequioso, cerimonioso (come nel mio stile involontario) e di forte curiosità (pensate che sono perfino uscito di casa in pieno delirio pre-uscite lucchesi per andarmela a comprare!!!! Cosa che non faccio nemmeno per il cibo!!!)
Me lo sono letto una prima volta.
Una seconda.
Una terza.
Poi mi sono fatto ipnotizzare e me lo sono fatto cancellare della memoria e me lo sono riletto.
Insomma, ho cercato di analizzarlo in modo assolutamente neutro, senza valutazione politiche, artistiche o editoriali. E non sono riuscito a farmi un'opinione.
Allora ho fatto il contrario e ho tenuto conto di aspetti politici, artistici ed editoriali.
Ora, per fare una bella battuta ad effetto, mi piacerebbe dire che il mio giudizio si può racchiudere nella frase: DI MALE IN PEGGIO (suggerendo cambio di titolo in copertina), ma sarei ingiusto.
E' più corretto dire che il nuovo MALE NON E' POI COSI' MALE. E' QUASI BENE. Che questo vada DAVVERO bene, è un altro discorso.
Va bene che, come diceva Nicolas de Malebranche,anche il Male vuole solo il nostro meglio, però forse qualcosa che non ha funzionato perfettamente c'è stato.
La rivista ha due difetti principali :
- spara proiettili usati sui cadeveri.
- non induce, 9 volte su 10, in riflessione, cose che la satira, forse, dovrebbe avere ad obiettivo.
Spara proiettili usati sui cadaveri, perchè non si è percepito che una battuta, per quanto geniale, declinata all'infinito, diventa un luogo comune. E il luogo è quel posto dove l'umorismo va a morire.
Parlo di cadaveri, perchè ormai che Berlusconi sia politicamente morto mi sembra abbastanza palese.
Solo continuando a sparare e sparare e sparare su un cadavere a terra si può insinuare in chi guarda il dubbio che il bersaglio sia immortale e che quindi vanno ucciso a ripetizione.
Non induce in riflessione nel senso che le pagine del grande Stiano, quelle su Napolitano, quelle del bravo Spataro, gli articoli (tutti da quello di Santoro (?) a quello sulle Locomotive in stile striscia la notizia a quello sulla patonza [che sembra davvero messo lì per avere una scusa per (ri)(in)filarci un paio di culi da guardare]), non producono che questo pensiero.....
"E quindi?"
Quindi sarebbe il caso di aggiustare il tiro. Soprattutto da parte Vauro e Vincino che nella loro prova, in questo primo numero, sono stati ridondanti e sottotono.Per essere più chiaro mi hanno fatto due palle così:
Come sosteneva Persio: Bisogna porre rimedio al male appena si manifesta.
Ma veniamo a tutto ciò che c'era di bene nel nuovo male (perchè non tutto il mal vien per nuocere!!)
3° Posto) Il disegno di Filippo Scozzari, perchè, anche se non ho capito chi cazzo volesse rappresentare o cosa volesse dire, quando hai il pennello in mano è di una potenza grafica difficilmente superabile.
Quaranta giorni e quaranta notte di applausi.
2° Posto) L'illustrazione di MP CINQUE (che trovate nei titoli di coda indicata solo col cognome...cinque...tipo come se a Magnus lo trovaste indicato solo come Raviola. Vabbè).
L'illutrazione di MP5 è, oltre che espressione di una sintesi grafica ottima, cattiva e lacerante come un coltello a doppia male che ti penetra nello stomaco, che quando entra lacera e quando esce strappa.
Mi ha fatto male, mi ha fatto riflettere e non sono riuscito a togliermela dalla mente, quasi come se me l'avessero tatuata sotto le palpebre.
Perchè se debba essere satira, che faccia male. Che faccia riflettere. Come in questo caso.
1° Posto) Makkox detto anche l'uomo barbuto che pensa.
Ho trovato più spunti di riflessione, più idee, più analisi del reale tramite iperboli evocative create con l'uso dell' immagine e dell'assurdo, nelle sue due paginette che in tutta la rivista.
Oltre la battuta sul Berlusconi nano, sul Berlusconi moderno Edipo, sulla sinistra disorganizzata, su Bossi che non parla bene a causa del trombo, c'è Makkox che (come MP5) è tra i pochi che non ritrae un politico burattinizzandolo per fare un battuta.
Makkox non parla dei politici. Racconta l'assurdo della situazione in cui ci troviamo e ipotizza reazioni ancora più assurde, ma plausibili per pochi secondi, nella fantasia di chi legge. Questo significa creare mondi dietro gli occhi, ma nel ritorno al reale, con il sorriso soffocato del "mapensatu" si induce la riflessione di cui parlavo prima, necessaria forse oggi a chi cerca una satira che vada oltre il concetto che Berlusconi è basso.
Il che, in parole spiccie, significa che io il secondo numero me lo ricompro per lui, altrimenti mi sarebbe bastata questo numero per decidere che il ricordo del vecchio male è meglio della conoscenza del nuovo male.
Che poi, a dirla tutta, è solo il prim numero e un giudizio troppo categorico sarebbe affrettato.
A margine , sarebbe stato bello che l'autore più vicino come indole a Makkox in questo momento, Flaviano Armentaro, che come potete vedere dal link fu protagonista di una accesa chiacchierata con i responsabili di questo grande ritorno, fosse stato presente e non solo in un criptico ringraziamento (con altri colleghi) alla fine dei titoli di coda. Avrebbe contribuito a dare quella freschezza che alla rivista un po' è mancata e che da solo Makkox non avrebbe potuto dare nemmeno se avesse allegato in omaggio un ventilatore a sei pale.
Dedicando questo post ad Angese e al suo ricordo vi saluto, che devo andare su internet per cercare di capire quando esce il nuovo numero de Il Male, che mica mi è riuscito di capire la periodicità.
E' proprio vero che bisogna aspettarsi il Male all'improvviso!
Il Glifo Maligno
Di Flaviano Armentaro |
4 commenti:
hai praticamente fatto una summa di tutti i i commenti che girano per il web (e anche tra gli amici). che dire. sono d'accordo su tanti punti. probabilmente sì anche io avrei lasciato i vecchi nomi dove stanno e ne avrei tirati fuori di nuovi, ci sono un sacco di cose che rivedrei, dalla grafica/impaginazione a ..tante cose, non te le elenco. Ma a naso mi sembra anche che sia tutto un work in progress e che ci sia spazio libero per varie sperimentazioni. insomma, magari sbaglio, ma mi aspetto anche di vedere tra 2 /3 nuomeri una nuova veste grafica, nuovi autori fuori dal cilindro etanti ribaltamenti. Aspetto curiosa. aspettiamo*mi esprimerò vavero dal 5/6 numero in poi ;)
Ciao MP,
evidentemente siamo tutti d'accordo dato che ho copia della mail che il mio cervello ha inviato alle dita per scrivere il pezzo(ahahah).
Aspettiamo il secondo numero per dare un giudizio e il terzo per una condanna.
seeeee frettoloso. la fretta fece i figli ciechi e blabla ***
e ti va bene che non hai visto l'ALTRO Male... sob (doppio, appunto) un velo pietoso anche sui cartoni di Rai 4, ahinoi
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