mercoledì, gennaio 25, 2012

Angoulême OVVERO Vado in Francia, ma poi torno

Manifesto per l'edizione 2012 di Angoulême ad opera di Spiegelman

Tra poche inizierò un viaggio che mi porterà prima in Francia, ad Angoulême e poi a Milano (dove esattamente ve lo dirò tra qualche giorno). Si, faccio il giro largo per Milano.
Non sono pronto. 
Angoulême è la versione francese di Lucca. Avete presente Lucca Comics and Games?
Quella fiera con decine di migliaia di visitatori, centinaia di autori di autori, tutte le case editrici italiane?
Ecco, Angoulême è come Lucca. Ma in grande.
Ho calcolato che ha un certo punto mi troverò con Uderzo alla mia sinistra e Burns alla mia destra.
No.
Non Montgomery Burns


 Charles Burns
Non sono pronto.
Tutti gli appuntamenti sono stati fissati, gli aerei prenotati, il programma stilato. La valigia la sto facendo.

Non sono pronto.
O meglio, sono professionalmente pronto ma non sono emotivamente pronto.
Forse non dovrei dirlo. Forse dovrei fingere che non mi emoziona visitare il più importante Festival del fumetto europeo.
Forse dovrei ostentare sicurezza e tranquillità, che oggi, ostentare, va tanto di moda.
Dovrei dire  che mentre sistemavo il  programma editoriale della NPE sul mio jet aziendale sono precipitato nella giungla e con solo una copia di Topolino numero 923 in mano sono sopravvissuto 13 giorni distillando del liquore dagli alberi di cicuta e che casualmente ho  incontrato vicino ad un baobab Tintin in persona, con quale, cenando a base di frutti dell'albero del pane e speck, abbiamo deciso di pubblicare insieme qualcosa....
Ma è giusto nascondere che non siamo sempre distaccati? Che qualcosa ancora ci emoziona?
E dopo questa frase che sembra uscita dal più meschino degli shojo manga, potete anche insultarmi.
Vado in Francia.
Vado a comprare diritti in Francia per la casa editrice per cui lavoro.
Vado a sedermi ad un tavolo con i rappresentanti di Dargaud, Dupis, Soleil e via dicendo.
Sono sicuro di cosa voglio. So che titoli voglio riportare in patria. So cosa dire. So cosa fare.
So cosa vorrei che apparisse con il marchio NPE il prossimo anno.So cosa vorrei voi possiate leggere grazie a noi.
Ma non sono pronto.
Non sono pronto perchè, all'improvviso, delle tappe che sembravano lontane, sono diventate tutte prossime.
Contea. Perugia. Lucca. Roma. Angoulême. E poi Milano. E poi?
Vado a chiudere la valigia. Se riesco vi tengo aggiornarti giorno per giorno. Se no c'è il blog di Cajelli e quello di Recchioni.
Tra qualche ora sarò pronto. Ma adesso...adesso ancora no.
Il Glifo in partenza

1 commento:

Simone Rastelli ha detto...

L'emozione indica passione. quando sfiorisce è il caso di fermarsi e riflettere su ciò che si fa e perché.