Viviamo tempi complessi....più o meno da un paio di milioni di anni. Niente è facile e niente lo è stato mai. Tuttavia quello che è cambiato nel corso del tempo è il tipo di complessità con cui ci si scontra.
Se prima i problemi erano di sostanza ora sono di forma.
Se una volta il punto era che COSA fare ora è COME farlo.
Che di fatto è già un grosso passo avanti.
Prendiamo le donne ad esempio.
Se l'uomo delle caverne, l'otto marzo del mesozoico aveva il problema di scegliere con che clava colpirle per conquistarle e strascinarle fino ad un baobab di mimose carnivore, l'uomo del web 2.0 da stamattina alle 07.59 si sta chiedendo se è il caso di taggare le eterne grazie della sua vita in una foto di mimose su internet, se dedicare loro o meno due parole sulla propria bacheca facebook o un post sul blog....o quanto meno una twitterata (che, dai, un twitt non si nega a nessuno).
Ma alle donne gli auguri nella festa della donna fanno piacere, danno fastidio o non frega niente?
Non è dato saperlo.
La setta segreta dell'altra metà della mela tiene nascosta questa informazione da decenni in modo da renderci le cose ancora più difficili.
La posizione ufficiale che gli studiosi (uomini) sono riusciti a desumere sembra essere la seguente:
"Non me ne frega nulla, ma se non mi fai gli auguri sei un cafone, un grezzo ma comunque un tamarro. Se me li fai sei solo un maschilista poveretto. La festa della donna è ogni giorno. Quella dell'uomo? I giorni che restano. Tipo il 29 febbraio..."
Insomma, non se ne viene a capo. Come fai fai sbagli.
Allora, meglio sbagliare con stile.
Non posso dire di adorare tutte le donne, ma adoro tutte quelle che adoro. La Glifa, in primo luogo, per cui
non saranno mai sufficienti le parole spese.
La Boss, che mi è genitrice, donna di vivida intelligenza. Le mie amiche, quelle che fanno le grafiche (che sono tante), quelle che lavorano in banca, le disegnatrici di fumetti, le mie cugine, quelle che hanno un colore nel cognome, quelle che in questo momento sono all'estero,quelle che invece vivono nella Contea e tutte le altre.
Ma anche tante che incrocio per strada. Tutte sembrano abbiano una storia da raccontare.
Vi guardo stupito ogni volta che vi vedo e sono grato della vostra esistenza.
Ve lo dovrei dire ogni giorno, si è vero, ma dai. Vi ho scelto intelligenti. Già lo sapete che lo penso.
A voi, che conoscete sia i segreti dello stirare una camicia che i misteri di portare la pace e la guerra con una parola, vanno i miei auguri.
E se questo vi offende....ragazze, fatevi vedere da uno bravo. E che sia androgino.
Un'ultima preghiera. Stasera, quando vi riunirete nelle vostre cene esclusive in cui sono convinto decidiate il destino del mondo, in cui ci fate pezza da piedi raccontandovi quanto voi siete fighe e quanto noi burini, di quanto russiamo e di come invece di svestirci la sera sembra che esplodiamo spargendo indumenti ovunque, di come noi siamo uomini e di come voi siate donne....ricordatevi che non esiste culto senza devoti.
Pensateci e fate un brindisi a chi vi sta aspettando a casa o a chi vorreste lo stesso facendo.
Il Glifo in giallo
Ps: questo post è stato demimosizzato. Nessuna mimosa è stata utilizzata per scriverlo, l'autore non ha cercato immagini di mimose per ispirarsi o addobbarlo. Il tutto certificato dalla LAM (Lega Anti Mimosa).
Grazie dell'attenzione.
Manu Larcenet - La strada - dal romanzo di Cormac McCarthy
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Manu Larcenet - La strada - dal romanzo di Cormac McCarthy
6 mesi fa
1 commento:
In effetti è un bel mistero quello degli auguri alle donne all'8 Marzo (se farli o meno dico).
Grazie mille per il bel commento :-D
CIAO!!!
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