Anf, anf, anf...
Ansia.
Corse.
Cose da fare.
Cose da scrivere.
Cose da dire.
Con calma.
Sarà una settimana molta densa, ma meno di quella successiva.
Per ora....è fine mese (o inizio mese a seconda di come la vedete voi).
Gennaio è stato intensissimo, ma è finito.
Come sono andare le vostre letture?
Le mie così e così....nel senso...ho in corso un trasloco. Quindi sto aprendo e chiudendo decine e decine di pacchi.
Sto finalmente mettendo in ordine tutti i volumi e i libri acquistati negli anni e non ancora letti.
Mi sono reso conto che non ho più bisogno di comprare fumetti per il resto della mia vita, tanto, anche leggendo due pezzi al giorno non riuscirò a leggerne neppure la metà, anche se fossi Mort Cinder.
La cosa triste è che so già che continuerò a comprare ed a accumulare carta su carta. Tristezza. Ma anche felicità a dire il vero. Insomma, il festival della schi(Z)zofrenia.
Ciò mi ha sollecitato delle riflessioni sul collezionismo, sulla lettura e sull'accumulare di cui vorrei un giorno parlarvi, contestualizzato al discorso dell'inversione del piacere della lettura in funzione dell'affinarsi del gusto.
Cioè, più hai letto, meno ti piace quello che leggi. Così nasce la critica. Forse.
Spero di tornarci sopra prima o poi.
Per ora mi sto studiando (e mi trovo un ottimo caso clinico) per capire come e perchè si evolvono i gusti.
Prendiamo Gennaio.
Sono riuscito a leggere, rubando ore al sonno, 43 pezzi tra albi e volumi.
Quasi uno al giorno.
Di questi il 25% sono supereroi, il 25% manga, il 25% fumetto popolare italiano, il 20% fumetto mainstream americano non supereroistico e il 5% BD varia.
Questo senza contare saggi e riviste di approfondimento.
Niente fumetto d'autore questo mese. Nè italiano nè straniero.
Rispetto ai mesi precedenti è cresciuta la lettura della Bonelli e del maistream americano a scapito del fumetto d'autore, della BD francese e dei supereroi.
Ora, un mega
"'e sti' cazzi" ci starebbe benissimo e fate pure che ne avete ragione e ben donde.
Però, prendetemi come cavia un attimo e analizzate la situazione.
Partite dal presupposto che io in casa ho circa un paio di migliaio di pezzi da leggere. Di tutti i tipi.
Da Toppi a Love and Rockets, da Breccia a Naruto. Sono onnivoro e di bocca buona quindi potenzialmente posso scegliere
liberamente e lo faccio (o quasi).
Quindi, partendo dal presupposto di poter scegliere cosa leggere e avere gli strumenti per apprezzare qualsiasi tipo di lettura (presupponiamo che sia effettivamente così) cosa influisce sulla scelta? Questa è la domanda.
Il punto è che, in un mese di programmazione come quello di gennaio in cui di solito si pongono le prospettive per il resto dell'anno ho scelto istintivamente letture...semplici. Con pochi piani di lettura e pochi meccanismi narrativi da decodificare.
E' un elemento questo da tenere in conto?
Se potessimo scegliere cosa leggere, sceglieremmo istintivamente in base al periodo personale che viviamo? Alle influenze esterne? In che percentuale?
Il gusto, quando è estremamente variegato quanto influisce nelle nostre scelte?
Questi sono i ragionamenti di questo periodo.
Intanto, cose interessanti lette questo mese e che vi consiglio
WE3 (o NOI3, titolo che spero di non sentire mai più) è un bel lavoro di Morrison e un gioiello di Quitley.
Uscì anni fa un'edizione della Magic Press (la regalai ad un amico che spero di risentire presto) e ora la Lion l'ha ripubblicata in formata grande e cartonato.
Pilastrico.
Ho letto gli ultimi tre numeri di Billy Bat. Urasawa mi porta dove vuole ma non mi abbandona mai. Avrà imparato la lezione
dopo 20Th Century Boys.
Evocativo.
Uno zoo d'inverno non è la solita Taniguciata, cioè gente che cammina e vai in giro e nel farlo pensicchia.
O meglio....lo è, ma c'è un filo di anima in più rispetto al solito.
A me Taniguchi piace. Mi rilassa come pochi.
Tutta la sua opera è un po' come uno zoo d'inverno.
Poi, questo volume, ha una componente autobiografica/fumettistica che mi ha ricordato molto Una vita tra i Margini di Yoshihiro Tatsumi. Sarà anche per la formazione stilistica diversa dei due autori, ma ho trovato lo Zoo più fluido.
Sarà anche per la lunghezza differente del volume.
Leggeteli entrambi e non ponetevi il problema.
Dupleico.
Lettura del mese: Atomic Robot, edito (bene) da Renoir.
Citando una delle Guest Star dei Glifi di carta (a brevissimo su questi schermi) Atomic Robo sembra un Hellboy robotico (lo dicono
anche gli autori in una delle prefazioni a non ricordo più che volume) MA NON LO E'.
Lo sembra tanto tanto.
MA NON LO E'.
Sono storie belle, scritte bene, discretamente disegnate e con un'ottima caratterizzazione del personaggio.
La cosa che ho letto con più piacere questo mese.
Il primo volume è ottimo, dopo ha una leggere flessione ma dal quarto in poi ogni storia è un labirinto di spassose citazioni e ritmo dinamico.
Sarcastico.
Al mese prossimoù
Il Glifo introspettivo
P.SPOT: Il faro del Glifo - Il blog che ti aggiorna random.
2 commenti:
Articolo interessantissimo, ma tanto!
Spero che riprenderai presto l'argomento scelta/critica/influenze esterne ecc. perché la tua è una delle opinioni che mi interessa maggiormente.
Grazie per i tuoi sempre ottimi articoli.
Saluti!
Orlando
Troppo buono! Si ci torniamo di sicuro!.
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