Greystorm 1 – Grandi progetti (Sergio Bonelli Editore, brossurato, 98 pp b/n , € 2,70) testi di Antonio Serra , disegni di Simona Denna (Matite) e Francesca Palomba (Chine)
Qualcosa sta cambiando in casa Bonelli. Lo dimostra l’ultima creatura partorita dalle fervidi menti di via Buonarroti. Greystorm è un fumetto che si distacca fortemente dallo standard bonelliano.
Non tanto per l’atmosfera steampunk, filone che era ancora assente nel vasto catalogo della casa editrice di Tex e Dylan Dog, quanto per la natura dal suo protagonista, che dell’eroe senza macchia e paura, almeno da quando ci racconta il primo numero, ha ben poco.
Dipinto con una forte personalità, cinica a volte, tipica delle grandi menti pragmatiche del periodo storico in cui vive, Robert Greystorm spiazza il lettore Bonelli medio proponendogli l’ inedito dilemma del giudizio morale riferito, non più al comprimario o al cattivo di turno, ma al protagonista vero e proprio.
Non solo. L’opera di Antonio Serra ha il grande pregio di mirare ad un target ben preciso ma vasto, frammentando il racconto su più piani di lettura. Da un lato l’avventura e il sense of wonder, dall’ altro l’introspezione psicologia di un personaggio complesso che vive un momento storico di grande evoluzione sociale.
Quindi un prodotto sia per ragazzi, forte di un dinamismo e di una capacità evocativa ultimamente molto rarefatta nelle edicole italiane, sia per lettori più smaliziati che approdano alla lettura dell’ albo sapendo di potersi aspettare solo l’ inaspettabile.
Notevole anche il lavoro di Simona Denna alle matite e di Francesca Palomba alle chine.
La padronanza e l’uso dinamico del tratteggio da parte di queste due giovani disegnatrici esalta le atmosfere ottocentesche del racconto.
Insomma, un’altra stella brilla nella galassia dell’arte sequenziale che risponde al nome di Sergio Bonelli Editore
Il Glifo Ottocentesco
Ps: Nota a margine. Notate qualcosa di strano in questa recensione?
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