martedì, agosto 17, 2010

GARTH ENNIS E LE COPERTINE IRRIVERENTI ovvero RIPRENDIAMO PIANO PIANO



Quando si è stati a lungo fermi (come ultimamente è successo a questo blog) bisogna ripartire lentamente, altrimenti si rischia di farsi male.
Se l'avessi capito prima ora non avrei un ginocchio gonfio che mi fa male in modo anomalo da una settimana.

Quindi non vi parlerò, come vorrei, della situazione del fumetto in Italia SECONDO ME o degli Stati Generali Del Fumetto (SGDF)o ancora dei programmi editoriali della NPE per Lucca e per il 2011 (qualcuno ha detto JACOVITTI? CHI E' STATO? FUORI IL COLPEVOLE!) ma bensì di IRRIVERENZA.



La copertina che vedete qui sopra, disegnata da Darick Robertson, è tratta da THE BOYS 48.

Per chi di voi è giunto su questo blog cercando la parola "BOYS" (i gusti sono gusti)
segnalo che è la parodia di questa cover:



Ennis, non è nuovo a questi giochini.
Aveva fatto la stessa cosa con Dick 2, parodiando la cover di DK2





e successivamente anche su The Boys 34 (...andando a colpire la cover di All Star Superman 1):





Se non l'avete capito dalla "premessa cover" THE BOYS (Edita dalla Dynamite Entertainment oltre oceano e riproposta in Italia dalla Panini in sette (per ora) volumi della linea 100% Cult Comics) può essere la vostra Serie Killer.

Conoscete un amante dei supereroi senza fegato(Sfegatato)?
Vi sta sulle palle?
Consigliategli questa serie. Ne morirà. Più e più volte.

The Boys è l'ultima evoluzione del revisionismo supereroistico, iniziata a mio avviso, nel 1977 con questo libro:



Watchmen, Miracle Man, Authority (ricordate la scena del funerale dell'Alter Ego di John Costantine?) e compagnia bella discendono tutti da questo romanzo.

La differenza fondamentale (oltre a quella qualitativa...The Boys è un buon prodotto, quelli citati sopra sono dei capolavori) sta tutta in una questione di rispetto.

Come già aveva fatto in P.R.O......



.....Ennis evidenzia un odio viscerale per la figura del super-eroe. Lo deride.
Un disprezzo di fondo, che resta l'unica cosa (o quasi) non mascherata in un albo dedicato sostanzialmente ai tizi in costume che svolazzano da circa 70 anni nel cielo editoriale statunitense.

Ennis passa la misura?
Forse.
The Boys più che cattivo è perfido.
Più che irriverente è provocante.
Più che decostruttivo della figura del super eroe è esaltante della stessa.

Avete presente quelle persone di cui tutti parlano male ma che sono sempre al centro di ogni discorso?

Ecco, Ennis parla sempre, nel bene o nel male, di supereroi. Per quanto li odi.
E quando non lo fa, nove volte su dieci abbassa di molto il suo livello qualitativo
(Vedi opere come 303 e DICK:Cazzoni)

L'ho ha fatto con PRO, l'ha fatto con Authority, l'ha fatto con Thor Vikings e via dicendo...

Certo. C' è anche Preacher.


Preacher (una delle pietre miliari del fumetto mainstream) racconta la storia di un ragazzo, che perde i genitori da piccolo, viene cresciuto dalla nonna pazza e da un tizio che un po' lo picchia, un po' l'allena a diventare un bastardo quanto lui.
Viene costretto a diventare un predicatore, ma è realtà non crede (Uhm...indentità segreta interiore?).
A un certo punto trova l'amore (una ragazza esperta con le pistole) e acquisisce il poter del verbo divino (cioè chi lo ascolta deve fare quello che lui dice).
Ah si. Poi incontra anche un vampiro irlandese, che diventa la sua spalla.
Come vedete una cosa che con i supereroi e i superpoteri non centra nulla....

Vabbè.

Mi viene da chiedermi a questo punto:

"Ok, Ennis è un genio. Racconta bene, ha ottime idee, costruisce e decostruisce i supereroi come se fossero fatti di Lego. Ma chi definisce chi?
E' l'odio per un genere che definisce le migliori opere dell'autore o è l'esistenza di un genere che ha reso possibile le migliori opere dell'autore stesso?

Insomma, siamo sicuri che sia vero odio?

Vabbè. Ed io volevo solo parlare di cover oggi.

IL GARTH GLIFO




Ps: l'ispirazione per questo post l'ho avuta QUI

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