giovedì, agosto 19, 2010

LE POLEMICHE DEL FUMETTO ITALIANO ovvero RIASSUNTO DELLE PUNTATE PRECENDENTI (PARTE SECONDA)


Ci eravamo lasciati ieri tra le fiamme dell'inferno...ma dove esattamente?

O più precisamente...a che punto siamo del gioco:

"Andrea va a Lucca e porta tutte le polemiche
"
?

La polemica del momento del fumetto italiano partita dal blog di Flaviano Armentaro si era evoluta fino a trasformarsi in una corrente di pensiero attiva.

Lo scambio di battute, le varie botte e risposte che da blog a blog, da forum a forum hanno creato parabole tali che, come quasi mai accade, qualcuno si è reso conto che Internet,FORSE,non bastava più e che bisognava,FORSE,parlare guardandosi negli occhi per scambiarsi le proprie esperienze.

Da qui l'iniziativa di CLAUDIO STASSI di convocare per Lucca 2010 presso il MUF (Museo del Fumetto di Lucca) quelli che sono stati definiti gli SGDF(Stati Generali del Fumetto)....si lo so. Mi piacciono gli acronimi e non me ne vergogno.

Fin qui, tutto lineare....se non fosse che, per citare De Andrè parafrasandolo, la polemica come una freccia dall'arco scocca,vola veloce di bocca in bocca.

In questo POST apparso sul suo blog, Cluadio Stassi annuncia, forse un po' preventivamente, ufficiosamente gli SGDF.

Probabilmente Stassi è stato forzato dalle voci che chiedevano chiarezza su questi stati generali che in quei giorni trapelavano e da chi (me compreso) ne discuteva sui vari forum e siti:

FUMETTO D'AUTORE

COMICUS

Grazie all'invito di Ketty Formaggio
successivamente la discussione è continuata in parallelo anche su KINART.
Ora, questo passaggio su Kinart è molto importante perchè, per chi non lo sapesse, Kinart è un forum dal quale molti esordienti del mondo del fumetto traggono numerose informazioni e confrontano le loro esperienze. Lo stesso forum si pone come obbiettivo una funzione di TUTOR per i giovani autori.

La discussione su Kinart, iniziata al tempo del caso Armentaro e successivamente abbandonata si è improvvisamente rianimata, anche grazie all'intervento di diversi soggetti coinvolti (più o meno direttamente) nella quotidianità della polemica.

Per esempio Giorgio Messina, presidente della Ass. Culturale CagliostroEpress che ha tra la sue attività anche la produzione di fumetti, Michele Ginevra del Centro Fumetto Andrea Pazienza e altri che ora vedremo.

Consiglio a tutti quelli che vogliono avere un quadro completo della polemica in corso di leggere con attenzione le discussioni su Kinart e su Comicus, perchè contengono i punti di vista di diversi addetti a lavori.

Due, secondo me, sono particolarmente importanti e possono essere estrapolati dal discorso senza che lo stesso risulti alterato nel messaggio che gli interventi volevo trasmettere. Ma prima, mi permetto di riportare anche il mio intervento, prologo di quello che sarà il post di domani, in cui (dopo aver fornito una visione, spero, globale dell'argomento) esprimerò la mia opinione:

Salve a tutti.

Sono Andrea Mazzotta, D.E. della NPE (Nicola Pesce Editore) incarico che ricopro da gennaio di quest'anno.
Anche se lurko e seguo spesso Kinart non ero mai intervenuto.
Ho deciso di farlo oggi su consiglio di Ketty.
Mi scuso se il primo intervento in questo forum lo faccio in una discussione così animata e complessa.

Come sapete in questi giorni il rapporto tra editore e autore (non solo emergente) è al centro di forti discussioni.
Secondo me in modo riduttivo.
Cerco di spiegarmi:

- C' è un gran parlare dell'entità dei compensi degli autori.
E' un punto spinoso, complesso e ci sarebbero pagine e pagine di forum da riempire.

Ma, mi chiedo, è questo il punto di partenza del discorso? Non so.

Io penso che il punto di partenza sia un altro.

Sul pagare o meno, sul quanto pagare, influisce secondo me un fattore terzo, che è il mercato.
Di questo vorrei parlare dopo.

Ci sono fattori su cui invece non influisce il mercato. Fattori ed elementi che secondo me l'editore deve garantire.
Mi spiego:

- Un contratto. Io non sono molto d'accordo con questa lettera di assunzione (N.B.:Ne leggevo su Kinart) a dire il vero, perchè mi sembra un po' troppo vaga su alcuni punti (magari sbaglio eh, però tenete conto che io sto prendendo una laurea in giurisprudenza con tesi sul diritto d'autore in ambito fumettistico).
Nel contratto ci sono elementi fondamentali, come per esempio la durata della cessione dei diritti.
Cedere per esempio i diritti per 20 anni o a titolo definitivo (cosa tra l'altro LEGALMENTE IMPOSSIBILE) significa rinunciare per sempre alla possibilità di vedere ristampata la propria storia in futuro.
Senza parlare della titolarità della storia che deve essere garantita.
Un contratto è la base del rapporto tra un editore e il suo autore.
Un editore professionale da questo non può prescindere.

- Un anticipo: il pagamento di un anticipo, anche modesto a volte, è segno della buona fede dell'editore (IMHO, poi magari ci sono tanti editori in buona fede che l'anticipo non lo pagano) che crede nel progetto.
Anche se siete esordienti.

- Le Royalties: Una percentuale sul venduto derivante dal vostro lavoro. Più vendete, più incassate.

- L'invio dei rendiconti: una casa editrice seria invia annualmente e con una scadenza prestabilita i rendiconti del proprio venduto, informando gli autori di come sono andati i propri libri (Per esempio noi quest'anno abbiamo avuto un po' di ritardo nel farlo perchè eravamo in ristrutturazione e ci siamo scusati con i nostri autori)

- L'ospitalità alle fiere: Non sempre è possibile, ma un editore dovrebbe porselo come obiettivo.
Quando un autore sta due giorni a lavorare (nel senso di interagire con pubblico...perchè anche quello è lavoro) allo stand e a fare disegni, è fatica. Sarebbe giusto (ma ripeto che non sempre è possibile per tutti) che fosse ospite dell'editore.
Poi ci sono editori che non ti fanno alzare neanche per andare a fare pipi (so che non mi crederete ma ve lo posso giurare. Ho visto che i miei occhi un editore che cazziava una sua autrice perchè stava andando in bagno.....)

- La promozione: Non basta prendere un albo è buttarlo sul banchetto per valorizzare l'opera di un autore.
Bisogna vedere cosa si fa per promuoverlo, per veicolarlo.
Perchè è vero che qualcuno sostiene che è disposto a lavorare gratis per avere visibilità...ma questa visibilità, c'è davvero?
C' è con tutti gli editori?

- Patti chiari, Amicizia lunga: altro punto fondamentale è la chiarezza del contratto.
Se un editore vi dice " Io non pago" o "io pago poco" ve lo deve dire subito.
Non lo dovete scoprire a metà lavoro dopo perchè quando avete presentato il vostro lavoro si era tutti sorrisi e abbracci.

- La mancata restituzione degli originali:
Per fortuna questa è una pratica barbara che ormai quasi non è più in voga, ma ci sono alcune eccezioni ancora.

Ed infine:

- Il rispetto. Il rispetto dell'editore per l'autore (e a volte dell'autore per l'editore) è quello che manca spesso.
Io ho questa immagine negli occhi: un autore semi esordiente che conosco io doveva avere dei soldi (poca roba) da un editore.
Ora premetto che per me quest'uomo è la simpatia fatta persona! Sempre allegro e solare.
Insomma in una fiera va dal editore per farsi dare i soldi che deve avere.
L'editore ce lo fa andare una volta, due, tre e poi quattro. ("Torna dopo" "Ora non posso" ecc)
Alla quarta alla fine, lo paga. Ma prima gliene dice di tutti i colori per questioni loro personali/lavorative.
Davanti ad altri autori.
Ora, io quel autore, lo visto andare al suo stand con gli occhi colmi di rabbia e senza quell'aria cheta che lo contraddistingue. A me questa cosa è rimasta impressa nella mente.
Bene, partendo dal presupposto che è vero che un autore va sempre pagato o con una formula o con un altra e che è vero che sono pochissimi quelli che (causa mercato a mio avviso, ma questo è soggettivo) riescono a mantenersi con questo mestiere, io mi chiedo:

MA SE TI PAGANO E TI TRATTANO A PESCI IN FACCIA, VA BENE LO STESSO? Mah. A me non sembra.


Ecco, a mio avviso, prima ancora di parlare di ogni altro argomento, LA BASE è QUESTA.

Perchè, se io dico ad un esordiente " Guarda, mi spiace, ma io non posso darti neppure 10 euro a tavola, perchè se lo faccio per andare pari dovrei vendere 790 copie su 1000 stampate e se vendo le rimanenti mi entrano circa 700 euro in tasca lordi a cui devo sottrarre migliaia di costi(E SE VOLETE IL CONTO VE LO FACCIO)" lo dico con la morte del cuore, perchè se consiglio al mio editore di pubblicare un esordiente lo faccio perchè lo ritengo valido, perchè ritengo che aggiunga qualcosa che manca al mondo del fumetto, un punto di vista differente, una nuova arte.
E a me dispiace sapere che quell'esordiente non potrà camparci con l'albo che pubblica per la casa editrice che io rappresento PERO' so che io ce l'ho messa tutta per fare le cose per bene, mi sono spaccato il culo per promuoverlo questo albo e questo autore.
Se poi il mercato assorbe 300 copie, io non ci posso fare nulla. O meglio, cercherò di inventarmi sempre qualcosa, ma non è che cambio le cose da un anno all'altro.
Invece, se non rispetto le regole di cui sopra, quella è colpa mia.
Se non posso neppure assumermi il rischio d'impresa di aggiungere ai vari costi che bisogna sostenere (stampa, grafico, cura e promozione, distribuzione, costi fiera ecc) anche una parte (a volte troppo minima) per l'autore...allora si, c' è qualcosa che non va.
Se non tratto l'autore con rispetto, se non lo promuovo, se non gli faccio un contratto...la colpa è mia e il mercato non centra nulla.

Ecco, per me il punto di partenza è questo.
Ora massacratemi che poi torno a parlare dei compensi, dei pagamenti a tavola ecc ecc ecc.

Grazie per la pazienza se mi avete letto fino in fondo e un saluto!


Eccoci qui.

Gli altri due interventi sono stati ripresi da Fumetto d'Autore e, per una questione di comodità, li linko direttamente da li.
Segnalo per correttezza che quello di Mario Taccolini (Proprietario della casa editrice Arcadia) è apparso su Kinart e quello di Alessio D'Uva (Presidente dell'associazione culturale Double Shot che svolge anche un'attività editoriale) su Comicus.


La Testimonianza di Mario Taccolini

La testimonianza di Alessio D'Uva

Perchè due tra i responsabili di due casi editrici che comunemente vengono incluse nelle categoria "piccole" hanno sentito il bisogno di mettere allo scoperto le condizioni di lavoro che hanno con gli autori?

Forse la risposta la possiamo trovare in questa discussione su facebook

"... e naturalmente non paghiamo" "Allora naturalmente ve lo fate da soli!"

o questa altra (MOLTO IMPORTANTE A MIO AVVISO) apparsa sul profilo facebook di CLAUDIA CHECCAGLINI curatrice insieme a Fabio Lai del mai troppo lodato SHAOLIN CARTOONISTS

Sicuramente da tenere in considerazione, nel bene e nel male, per darsi una spiegazione è anche questo editoriale di Alessandro Bottero.
INTERVENTO SUL GIUSTO SALARIO

Ma tiriamo un attimo le somme facendo il punto.

Gli autori sostengono di non essere pagati abbastanza per sopravvivere con il loro lavoro di fumettisti, tanto che, spesso, anche se il fumetto è la prima passione, raramente è il primo lavoro.
Il dover abbinare un secondo lavoro (più remunerativo) al lavoro fumettistico incide negativamente sulla qualità del primo.
Questa regola però non è assoluta.
Non vale nel caso si collabori con grandi case editrici (Bonelli, Disney forse) e con l'estero (lavorando in Francia e America, nella maggior parte dei casi si ottengono compensi quasi tripli rispetto a quelli medi italiani).
Nel caso in cui si collabori con case editrici di medie dimensioni (Aurea,l'Ex Eura, Star Comics, Coniglio) invece si percepisce sempre un pagamento a tavola (come nei casi precedenti) ma di entità tale da non permettere l'autore di sostenersi.
Comunque un pagamento ritenuto nella maggior parte dei casi insufficiente.
In caso invece di collaborazione con piccole case editrici, spesso si riceve solo un anticipo e delle royalties sul venduto (Le royalties dovrebbe essere presenti sempre, anche nei casi sopra citati, ma a volte non è così) altre volte invece non si riceve nulla e si lavora per la gloria (situazione che mi sento di condannare pubblicamente).

Naturalmente questi sono i casi standart e spesso la realtà è dipinta da mille eccezioni e variabili (Vedi per esempio il caso Arcadia).

In un certo senso, gli interventi delle diverse case editrici (notate come solo le più piccole stanno partecipando alla discussione) sono delle risposte, più o meno dirette, alle lamentele degli autori.

A quale punto di incontro si è arrivati?

Nessuno.

Ma di questo parleremo, se vorrete, domani.

Intanto, ieri, il buon Claudio Stassi ha ritenuto di dover fare delle precisazioni su questa tavola rotonda. Le trovate QUI

Ora vi saluto.

Nel mio paesello stasera c'è la notte bianca e la mia fidanza fa l'ausiliare del traffico. Devo sbrigarmi a raggiungerla perchè con il caldo che da la testa e la confusione che impera....ecco, qualcuno rischia di brutto....chi le capita sotto soprattutto!

Il Glifo che va a Lucca con tutte le polemiche.

P.S.: qualcuno (una persona almeno(ciao boss!)si starà chiedendo il perchè di questi lunghi riassunti)
Sicuramente, che utilità possano avere.
Ecco, io vorrei (spero domani, ma credo mi ci vorranno due interventi) esprimere la mia opinione a riguardo, perchè, anche se non sono un editore, mi sento coinvolto personalmente. Per farlo, vorrei che chi è interessato alla vicenda, potesse conoscere il punti di vista dei vari attori di questa tragica commedia.
Almeno quelli pubblici.

P.P.S: Se ritenete che abbia dimenticato qualche intervento importante per rendere chiara la discussione segnalatemelo che l'aggiungo

- Aggiunte (non segnalate ma che mi sono ricordato da solo):

CLAUDIA CHECCAGLINI - DIAMOCI UN TONO I

CLAUDIA CHECCAGLINI - DIAMOCI UN TONO II

HARRY DICE
SULL'INTERVENTO DI MARIO TACCOLINI.
LEGGERE HARRY E' SEMPRE UN PIACERE.

C'era anche un bello scambio di battute sulla bacheca di ARMANDO ROSSI ma non riesco a linkarlo.

4 commenti:

Dual ha detto...

Ciao Andrea, ti avevo promesso un intervento serio, ben ragionato, ma ammetto che ormai sono arrivato allo stadio finale. Alla conclusione che l'autore deve fare da solo.
L'autoproduzione è la soluzione di tutto!

Così non deve rendere conto a un editore (spesso ladro) e soprattutto in questo modo QUELLI BRAVI rischiano di guadagnarci davvero... QUasi quasi chiedo se a Lucca Comics mi fanno fare un intervento sull'autoproduzione...

nerosubianco ha detto...

Un bel post riassuntivo ; )
Sui forum non rispondo, ma leggo tutto.
Ho trovato i tuoi commenti molto interessanti e centrano spesso il punto della questione che vorrei riportare nella Tavola Rotonda.
Mi piace molto anche il ragionamento del Ciccarelli anche se spesso non mi trovo sulla sua stessa linea...
Andrea hai una mail? se si scrivimi a c.stassi@gmail.com così parliamo un po'

Cla

Gianfranco Goria ha detto...

Grazie del riassunto! Comincia a diventare piuttosto pesante seguire tutto... :-)

Andrea Mazzotta - ILGLIFO ha detto...

Prego Gianfranco!
Stasera pubblico la terza parte cercando di riassumere il discorso che fanno gli autori!