sabato, novembre 06, 2010

TAVOLA ROTONDA A LUCCA - LA RISPOSTA DI EMANUELA LUPACCHINO ovvero LUCCA E DINTORNI 2010

Cover di The Secret - Emanuela Lupacchino

Ecco a voi la  risposta di Emanuela Lupacchino al post di ieri.
Ricordo a tutti che nel clima generale di distensione che vorrei che si creasse ho fatto leggere ad Emanuela il post di ieri PRIMA di pubblicarlo e l'ho reso pubblico DOPO aver avuto una sua risposta.
Questo non ha ammorbidito i toni dei due interventi, ma ne è venuto fuori uno scambio interessante.
Almeno credo. Giudicate voi.

Grazie innanzitutto per la mail. lo apprezzo tantissimo, e apprezzo il fatto che tu mi abbia criticata davanti a tutti. Lo preferisco 3859245734652 mila volte rispetto ad una chiacchiera alle spalle. Spero di conoscerti la prossima volta (se non ti sto già antipatica per quello che ho detto).

Il fatto che tu abbia partecipato, in qualità di editore [NdA: Non sono un editore ma un direttore editoriale] è una cosa grandissima, perchè almeno ci si incontra davvero autori ed editori e si parla. Ovviamente io ho detto solo quello che vedo, ed non era mio scopo colpire qualcuno in particolare.
Quando intendo piccolo, o di contorno un editore non vuol dire che questo sia un cattivo editore che pubblica cose brutte. O che non sia serio. Prendo il caso di Asterion
Asterion pubblica manuali per giochi di ruolo, e mi chiese una collaborazione. Ho realizzato un paio di illustrazioni, mi hanno pagata regolarmente, con tanto di ritenuta di acconto, e mi sono trovata così bene che ho anche suggerito ad amici esordienti di lavorare con loro.
Asterion anche se non è il gigante dell'editoria, fa cose di qualità. 
Paga poco, ma paga. Ed è un buon approdo per gli esordienti.
Quindi non è detto che l'editore piccolo sia brutto e quello grande sia bello. 
C'è qualità e mediocrità ovunque. 
Ovviamente anche nei piccoli o medi editori si trovano cose di qualità con firme importanti non lo metto in dubbio. Ma allora se la qualità è competitiva, ed il prodotto tira, come mai non si esce da questa moria di vendite? 
Io mi sono proposta ad una delle sotto elencate case editrici e mi dice: 
"Sei forte! Lavora con noi! Ma noi ovviamente non paghiamo.."?? 
Che speranza posso avere io, esordiente o professionista, di fronte ad una situazione del genere? La risposta è sempre che c'è crisi, che non si vende ecc... 
Qualità o no, parlano le vendite. Tu credi che al di fuori di qualche titolo cult, all'estero siamo conosciuti? Non si crea mai un grande fenomeno, gli esordienti tentano, provano. Non scelgono una editrice e tirano dritto lì: quello che senti ai colloqui è: provo con quello, fammi sentire quest'altro che dice. Io parlo di quello che vedo. Sento quello che la gente pensa delle case editrici italiane. L'unica differenza è che io l'ho detto con un microfono davanti ad altra gente. Ma non credo che se io avessi detto il contrario, la gente smetterebbe di pensarlo.  
Ovviamente non ho parlato a vanvera, dicendo che la qualità del piccolo-medio editore è bassa.
E' quello che sento dire dalla gente. Personalmente apprezzo ognuno degli autori sotto elencati e compro le loro testate. Ma tolti loro, che sono il TOP, cosa rimane ai lettori? e c'è un qualche autore nuovo che seguirà la strada dei big? Ehi non prendere queste domande come accusatorie eh! :D Cerco di chiarire le idee! E magari tu puoi rispondermi! 
Per quanto riguarda il contratto:ho lavorato un anno senza contratto. Senza soldini. Senza un cavolo di niente. Solo con la voglia di lavorare. Ora vi spiego perchè.
La mia fortuna è stata quella di lavorare con Giuseppe Di Bernardo, e di vedere quanto un autore può impegnarsi per il fumetto. Giuseppe fa fumetto per lavoro, per passione, e forse anche per studio. Non si ferma mai. Ma purtroppo ha trovato anche tanta sfortuna nella realizzazione dei suoi progetti. E non volevo far parte degli ingranaggi di quella sfortuna. E non volevo deludere i lettori, che aspettavano. E per fortuna ho trovato qualche altro lavoretto che mi ha consentito di sopravvivere, così da poter portare a termine il lavoro anche senza soldini.
Ci ho messo un anno è vero, ma ormai c'ero dentro. All'inizio ho dato fiducia sulla parola, ahimè non mantenuta, ma avrebbe avuto senso puntare i piedi ed interrompere il lavoro? Non metto in discussione che è quello che avrei dovuto fare, ma non ci avrei dormito la notte. Così, la sola promessa che ho potuto fare a me stessa è stata quella di non accettare mai più lavori dei quali si vive senza tutela nè garanzie scritte. Tutto qui. E da qui parte la questione sui contratti. 
Mi ha fatto piacere questo dibattito, e mi farebbe piacere sapere quali sono i dati di vendita e i titoli dei volumi italiani più venduti negli ultimi mesi. Perchè magari, per ignoranza legata alla non conoscenza dei dati di vendita, potrei sottovalutare alcuni aspetti del mercato italiano, che invece mi interesserebbe approfondire. Dove posso trovarli? 
Purtroppo faccio affidamento al sentito dire comune, e magari non rispecchia a pieno la realtà editoriale. 

Poi vorrei metterti una pulce all'orecchio. Tu sei un editore, giusto? [NdA: Come detto, no]
Ecco, vorrei parlare con te di un fenomeno che io reputo legato alla pubblicità. 

Ci sono due fumetti, che io leggo e che non avrei mai letto neanche legata sulla forca, che ora fanno parte della mia libreria. 
Bene, tanto se ne è parlato, e tanto mi hanno incuriosito che io li ho comprati, letti ed apprezzati. 

Questo mi fa pensare che una buona fetta di mercato si conquisti con la pubblicità. Ora io non so come funzioni l'editoria, ma non esiste minimamente la possibilità di sponsorizzare, anche poco, un prodotto?
Ciao! 

Manu

Dopo di che ci siamo sentiti su Skype per una chiacchierata, molto piacevole!

Ecco, come vedete questo è un approfondimento di un punto di vista, raccontato col cuore.
Per me, se c'era stata una gaffe o un malinteso è chiarito.
E' la sfogo di Emanuela acquista ancora più valore.
Qualche risposta però è doverosa

1) Il perchè non si esce dalla moria delle vendite è un discorso complesso, a cui va dedicato un intervento a parte. Per me è un discorso culturale. Cioè non c'è una cultura della cultura o, ancora meglio, una cultura della diversificazione dell'intrattenimento e dell'approfondimento culturare. Questo a tutti i livelli.
2) A parte gli autori che ho nominato nel blog precendente....ce ne sono molti altri!
Sclavi, Manfredi, Castelli, Recchioni, Mari, Fortunato, Lozzi, Nanni., Ghermandi, Giandelli, Dell'Otto, Parrillo, Frezzato, Burchielli, Caselli, Camuncoli e via dicendo.
Il made in Italy fumettistico è marchio di qualità. Questo mi sembra fuori discussione.

3) Per il discorso pubblicità, ha ragione.
Il prodotto va sempre promosso. Anche questo discorso merita un approfondimento a parte.

Lunedi continuerò ad approfondire il discorso Tavola Rotonda. Intanto segnalo:
Luca Boschi
Intervista Claudio Stassi
Michele Petrucci
Michele Ginevra

Il Glifo

22 commenti:

Emanuela Lupacchino ha detto...

Il made in Italy non si discute, su questo non ci piove. non ho mai detto il contrario :) I big sono i big.

ilcontedicagliostro ha detto...

Vorrei capire una cosa. Dalle informazioni in mio possesso mi risulta che la Lupacchino ha lavorato in Italia quasi esclusivamente, per quanto riguarda il fumetto, con Arcadia (Arcadia Presenta e l'Insonne). Ora, siccome io ritengo Mario Taccolini una persona serissima, vorrei capire se la Lupacchino quando parla del suo anno di lavoro senza contratto si riferisce alla sua esperienza con Arcadia. Mi sembra legittimo chiederselo.

Emanuela Lupacchino ha detto...

In Italia ho lavorato prettamente per Arcadia, ma non esclusivamente per Arcadia. Ho lavorato anche con altre editrici, ma non ho mai avuto un contratto. Solo con Aurea ho firmato un accordo che stabiliva il pagamento e la liberatoria.

ilcontedicagliostro ha detto...

Bene, Emanuela, vorrei capire quindi un altra cosa. Perchè nel tuo intervento non dici chi sono gli editori con cui hai avuto queste difficoltà? Perchè non li nomini? Come vedi è alla portata di chiunque sapere con chi hai lavorato e unire i puntini. Quindi, ripeto, perchè se deve essere denuncia non deve essere denuncia sino in fondo?

A cosa serve una riunione dove ci si lamenta ma senza mai nominare di chi ci si lamenta? Credo che il mio dubbio sia abbastanza legittimo.

Andrea Mazzotta - ILGLIFO ha detto...

Fermo restando che Emanuela, come è naturale che sia, se ritiene, può dare tutte le risposte che vuole, io, personalmente, ritengo sia inutile stare a fare le pulci o denunciare questo o quel editore in questo momento.

Il momento delle polemiche è passato e quelle che ci sono state hanno avuto il loro effetto, cioè far nascere un movimento, un atteggiamento, rivolto ad affrontare un problema concreto.

Ora il momento della "distruzione", per come la vedo io, è finito.
Ora è il momento della ricostruzione, che dovrebbe avvenire in un contesto di collaborazione e non di indici puntati.

Poi ognuno si regola come preferisce, ci mancherebbe.

senility ha detto...

Bene, Conte, vorrei capire quindi un'altra cosa. Perchè non mandare una mail all'autrice e chiederle un'intervista? perchè non chiederle l'autorizzazione alla pubblicazione? perchè non pubblicare l'intervista su un sito? perchè fare una serie di domande polemiche su un blog? perchè, se deve essere giornalismo, non deve esserlo fino in fondo?

a cosa serve una testata giornalistica se poi ci si comporta come un qualsiasi utente indisponente?
credo che il mio dubbio sia legittimo.

G. Trinchero

Anonimo ha detto...

difficile restar fuori dalla discussione: eccomi qui a dire la mia.

Confermo che le Edizioni Arcadia non hanno quasi mai firmato contratti con i propri autori. Principalmente perché non ci sono mai stati chiesti (tranne in un paio di casi, e in quei casi i contratti sono stati regolarmente firmati).

Abbiamo sempre (fino a qualche mese fa) pagato un tot a tavola. Tot a tavola che era concordato a voce. Qualche tempo fa, su internet, è rimbalzato un mio post in cui ammettevo -in sostanza- il fallimento del "progetto" Edizioni Arcadia come era stato inizialmente studiato, ed un ritardo abbastanza consistente nei pagamenti dell'ultimo anno. Non mi pare, quindi, che da questa discussione emergano chissà quali nuove verità.
Emanuela ha iniziato a disegnare (facendo uno splendido lavoro) il numero 3 de L'INSONNE più o meno un anno fa, e non ha ancora ricevuto un euro. Quando ci siamo sentiti, poco prima di Lucca, mi ha anche detto che, siccome adesso lavora in Marvel e non ha più problemi economici, avrebbe aspettato un pò di più per la riscossione, perché preferiva che prima venissero pagati gli altri autori (giusto per farvi capire con chi state polemizzando).

Mario Taccolini

Andrea Mazzotta - ILGLIFO ha detto...

Grazie Mario per le precisazioni.
Da parte mia vorrei fosse chiaro che, se mai è esistita una polemica non era sul discorso pagamenti o rivolta all'Arcadia o a te. Almeno non da parte mia.
Sinceramente, poi non credo che il discorso di Emanuela avesse per soggetto l'Arcadia, anche perchè come dici tu stesso i rapporti sono tranquillissimi.
Grazie per l'intervento.

Emanuela Lupacchino ha detto...

Grazie Mario,
è molto corretto da parte tua chiarire la nostra posizione. Ma credo che non si doveva arrivare a questo, perchè non stiamo cercando un capro espiatorio, ma una soluzione.

Qui non si vuole accusare nessuno. Qui si sta parlando di risolvere un problema -che è l'assenza di contratto- non cercare di sapere chi o come non vengono fatti. Mi spiace che si debbano fare queste considerazioni. Non si deve rovistare nella mia vita lavorativa per fare gossip, perchè non voglio e non intendo accusare nessuno in particolare. Qui si discute sulle problematiche del sistema editoriale e su come poterle risolvere. A mio parere deve esistere un contratto da stipulare al momento dell'accordo lavorativo tra le due parti, che tuteli l'uno e l'altro, offerto dalla casa editrice ed accettato dall'artista.
Ci tengo a ribadire che il mio intervento non è di accusa nei confronti di qualcuno in particolare, ma a livello dei rischi connessi al lavoro non regolamentato da un contratto. Tutto qui.

michele petrucci ha detto...

Concordo in pieno con il discorso di Andrea.
Ci sono stati errori in passato? Bene, ora è il momento di cominciare a costruire qualcosa. Arcadia è stata coraggiosa a mostrare i propri errori e mi sembra che sia anche pronta (come molti altri piccoli editori) a confrontarsi con gli autori per regolamentare il sistema.
Il problema in Italia riguarda principalmente la mancanza di lettori. Tutti insieme dovremmo capire se ci sono modi e modelli a breve e lungo termine per cambiare le cose.
Nel frattempo chi vuole vivere come fumettista (a parte rari casi) devo andare all'estero.

ilcontedicagliostro ha detto...

Nessuna polemica nemmeno da parte mia. Vorrei solo capire. Il mio intervento era proprio inteso a capire perchè ho stima di Taccolini e so come Arcadia tratta gli autori e come intende il fare editoria e mi suonava strano che l'autrice si rifersse a loro. Può quindi dirci la Lupacchino a chi si riferiva quando si lamentava di lavorare un anno senza contratto?

@Glifo: chiedere a chi si riferiva la Lupacchino non è fare polemica. Ritenta sarai più fortunato.

Andrea Mazzotta - ILGLIFO ha detto...

@Giorgio M.: Giorgio, dalle parte mie si dice "Ti so come il 4 di bastoni".
Non ce provà, che qua nessuno è fesso.

@Emanuela e Michele: Grazie degli interventi. Siamo sulle stesse posizioni.

ilcontedicagliostro ha detto...

Ma quale 4 di bastoni... le mie perplessità partono direttamente dalle parole della Lupacchino, rieccotele:

Ci ho messo un anno è vero, ma ormai c'ero dentro. All'inizio ho dato fiducia sulla parola, ahimè non mantenuta, ma avrebbe avuto senso puntare i piedi ed interrompere il lavoro? Non metto in discussione che è quello che avrei dovuto fare, ma non ci avrei dormito la notte. Così, la sola promessa che ho potuto fare a me stessa è stata quella di non accettare mai più lavori dei quali si vive senza tutela nè garanzie scritte. Tutto qui.

Lei stessa che dice che era un progetto con Di Bernardo...

Incrociando quello che ha detto Mario le perplessità rimangono anzi aumentano.

@Glifo: sono come il tuo ufficio stampa, che ci vuoi fare... :)

Emanuela Lupacchino ha detto...

Signor Messina,
Il mio intervento NON E' un intervento di denuncia. Se volessi denunciare i miei editori andrei dai carabinieri. Il mio intervento stabilisce quali problematiche ho dovuto affrontare lavorando senza copertura contrattuale. E avere i nomi di certo non è una cosa fondamentale per ottenere dei risultati positivi. Può rispondere lei, ad una mia domanda? Perchè trova così rilevante il fatto di avere dei nomi?

ilcontedicagliostro ha detto...

Perchè trovo paradossale che lei, cara Lupacchino, faccia, prima di lucca, con il suo editore il bel gesto di dare priorità ad altri autori di ricevere il compenso pattuito, e a Lucca si lamenti pubblicamente e ripresa dalle telecamere dello stesso editore (senza nominarlo però) perchè ha lavorato con lui senza contratto.

Fare i nomi invece aiuterebbe tutti a capire tutte quelle dinamiche che non sono chiare e aiuterebbe soprattutto voi autori a fare una denuncia (che non è quella dei carabinieri...) del sistema più seria e credibile.

Perchè solo se fate i nomi costringerete a scendere in campo quelli a cui veramente vi volete rivolgere e solo allora potrete iniziare a sperare di migliorare qualcosa... Forse.

Emanuela Lupacchino ha detto...

Signor Messina. Trovo imbarazzante e fuori luogo il suo insistente dibattito in questo blog. Ho risposto in maniera completa al suo collega Bottero. Se vuole potete pubblicare tutto quello che ho scritto. Anzi, sarebbe carino, ne sono emerse cose interessanti.
Quello che avevo da dire l'ho detto, e se non riuscite ad intepretarlo cercherò di spiegarlo con parole più semplici. Mi tenga aggiornata.

ilcontedicagliostro ha detto...

Trova imbarazzante che le vengano fatte domande, signorina Lupacchino? E non le aveva messe in conto quando avrebbe parlato ad una conferenza ripresa che live avrebbero visto decine di persone e on line migliaia?

Le sue parole ora sono di dominio pubblico e se insisto lo faccio perchè ascoltando quelle parole e leggendo le precisazioni a me non quadrano diverse cose. Troppe.

Ps: Sono una entità distinta, anche decisionalmente da Bottero e non ci vivo in simbiosi. :)

Giuseppe Di Bernardo ha detto...

Devo ancora vedere il filmato della tavola rotonda, ma tutti questi veleni assurdi mi fanno pensare che potrei impegnare meglio il mio tempo.
Anzi, lo consiglio a tutti e consiglio anche qualche scatola di Malox.

nerosubianco ha detto...

Giuseppe alcuni sterili commenti non c'entrano nulla con l'incontro a Lucca. Anzi l'intervento di Manuela, sincero e di "pancia" ha dimostrato quanti problemi esistono nel mondo editoriale italiano e qui siamo tutti NON per denunciare gli errori ma per migliorare il tutto...
vedere l'incontro ti posso garantire che non è una perdita di tempo.

MicGin ha detto...

Emanuela, nn preoccuparti. il tuo intervento è stato utilissimo. oltre a ribadire esperienze in passato già vissute da molti altri, hai espresso in un momento importante come la tavola rotonda una classica situazione "tipo". Sei stata ascoltata e lo sarai ancora. e praticamente tutti hanno perfettamente capito cosa intendevi e il significato della tua testimonianza.
Giuseppe, vai tranquillo. l'iniziativa ha funzionato e ha dato entusiasmo. sta a voi autori mettervi in gioco e aiutare con chi ha riaperto strade morte.

Giuseppe Di Bernardo ha detto...

@ Claudio
Siccome mi fido ciecamente di te, ascolterò con interesse la conferenza ;))

francesco ha detto...

bello il post sul festival di perugia...
:D