mercoledì, agosto 18, 2010

LE POLEMICHE DEL FUMETTO ITALIANO ovvero RIASSUNTO DELLE PUNTATE PRECENDENTI (PARTE PRIMA)




Quando ero ancora un pupo (tardo pleistocene o giù di lì) e si andava a scuola a cavallo del brotosaurobus, c'era un gioco che impazzava in tutte le feste (a ripensarci oggi sembrava che ogni giorni qualcuno compisse gli anni e ci fosse una festa a cui andare...pazzesco!)

Il gioco si chiamava: Luigi va ad un festa

Anche lui.

Vabbè, sostanzialmente chi iniziava a giocare doveva dire: Luigi va ad un festa e porta un regalo.

Il secondo in ordine doveva dire: Luigi va un festa e porta un regalo e una sprite.

E via dicendo.

Insomma l'ultimo doveva ricordarsi tutti gli oggetti che aveva portato questo Luigi altrimenti perdeva (che poi oltre due giri non riuscivi a farli di solito).

Ora, facciamo finta di giocare a questo gioco e che io sia l'ultimo della fila ma invece di avere come protagonista il povero Luigi portacose, oggetto del gioco sia la polemica in corso sulla situazione del fumetto italiano, sul pagamento degli autori e sugli "SGDF - Stati Generali del Fumetto" che si dovrebbe tenere a Lucca.

Quindi ribattezziamo il gioco: Andrea va a Lucca e porta tutte le Polemiche.

Riassunto delle puntate precedenti:

La polemica, che evidentemente covava sotto la cenere da un po' è partita col caso ARMENTARO


Un giovane e bravo autore viene contattato da dei nomi storici della satira per un nuovo progetto.
A suo avviso (e anche a mio avviso) i metodi di contatto non sono i più idonei e quindi scrive una lettere aperta, alla quale segue risposta e controrisposta.

Sarebbe potuta finire qui, ma la polemica ha toccato un argomento che (giustamente) spesso funge cassa di risonanza: IL SOLDO.

Strano oggetto il SOLDO. Quasi mistico. Leggendario nell'ambito del fumetto. Qualcuno narra di averlo visto, molti sperano di vederlo prima o poi.

IL SOLDO: questo sconosciuto.

Come è o come non è, fatto sta che sull'argomento inizia ad intervenire l'intelligenzia fumettestica tutta (e, sia chiaro, lo dico senza ironia. Secondo me ci sono davvero fior di cervelli in questo settore, infatti le discussioni sono sempre molto vive ed interessanti)

Senza andare in ordine cronologico, penso che i più interessanti siano questi:

AUSONIA

"il mio lavoro crea profitto ad altre persone: tipografi, distributori, editori, proprietari di fumetterie e di librerie. e se l'autore rimane fuori dai guadagni, TOTALMENTE fuori dai guadagni, c'è qualcosa che non va."

GIPI

Per quanto mi riguarda, ho iniziato a lavorare con una tale smania di comunicare che ai soldi proprio non ci pensavo mai. Ho lavorato per Cuore, Boxer, Il Clandestino, Blue, altri.. sempre con lo stesso entusiasmo e sempre scoprendo "dopo" quanti soldi mi avrebbero pagato (quando mi hanno pagato).

MICHELE GINEVRA

Costa l'ufficio, costa la tipografia, costa la distribuzione. Non costa nulla o quasi l'autore. Questa evidente (o apparente?) distorsione non è dovuta semplicemente alla scaltrezza dell'editore, ma all'assenza di un mercato specifico, di un sistema in grado di riconoscere all'autore una giusta remunerazione. Anche perché l'autore tende a starci dentro lo stesso, magari per anni, magari a vita.

CAJELLI e anche QUI

L’errore è nel valutare questa situazione come giusta o sbagliata. Il lago di Como non può essere giusto o sbagliato. Non puoi dire: starebbe meglio in Molise. Il lago di Como c’è. Basta. Quella è la realtà, punto. Che sia giusta o sbagliata è una menata che ti fai se decidi che con quella realtà non vuoi farci i conti.

TITO e FARACI

È molto raro che in Italia (e non solo in Italia, a quanto pare) uno scrittore di narrativa riesca a vivere soltanto dei suoi libri. La maggior parte deve fare un altro lavoro. Magari nel campo dell'editoria o del giornalismo, senza "allontanarsi" troppo.


MARCO FICARRA

Dobbiamo allargare il pubblico del mondo dei balloon. Non so se il modo giusto per cambiare la rotta dell’editoria è di dare una giusta retribuzione per il lavoro fatto dagli autori, sicuramente potrebbe essere un primo passo. Oppure per cominciare azzardo una proposta, si potrebbe alzare la fatidica soglia dell’8% delle royalties al 20% dopo le prime X copie vendute?

Indirettamente anche ROBERTO RECCHIONI è intervenuto sul problema.

...mentre i soliti nomi della rete si sono messi a discutere, a polemizzare, a guardarsi l'ombelico, a fare voli pindarici e conti della serva, qualcuno si è tirato fuori dai giochi e ha ha fatto la sua cosa nella casa, riuscendo a trovare, in un sol colpo, il corrispettivo fumettistico dell'uovo di Colombo, del Wii, e della cura del cancro.

Parlo di Pic-Nic.


Ora, se avete avuto la pazienza di leggere tutti questi interventi avrete notato come piano piano la discussione si sia spostata.
Mentre Armentaro lamentava che fossero alcuni AUTORI che monopolizzavano il mercato, man mano che la discussione è andata avanti, il discorso si è allargato.
Il problema, che prima era lo spazio per i giovani e la loro retribuzione, è diventato la retribuzione degli autori e la crisi del mercato.

Ma il passo successivo, quello più importante cioè L'INDIVIDUAZIONE DI UN COLPEVOLE (perchè ogni polemica deve, per essere tale, individuare almeno un colpevole verso il quale, appunto, polemizzare) si è avuto sul blog di Michele Petrucci:

PARTE PRIMA - BLOG MICHELE PETRUCCI

PARTE SECONDA - BLOG MICHELE PETRUCCI

C'è anche una parte terza, ma ci arrivo tra un attimo.
Ora, anche se la discussione si sviluppata sul blog di Michele Petrucci, non è farina del sacco di Michele l'individuazione del colpevole di cui cui dicevo sopra.

Il mio consiglio è di leggervi gli oltre 100 interventi della PARTE PRIMA per capire come si è riusciti ad arrivare allo smascheramento dell'"assassino".
Se questa pazienza non ce l'avete, allora sarò io a svelarvi il nome del presunto colpevole: LA PICCOLA EDITORIA.

Ebbene si. Sembra proprio che sia la piccola editoria il colpevole di tanti mali.
Della mancanza di pagamento per gli autori, della mancanza della promozione delle opere, della mancanza di rispetto per i collaboratori.
La soluzione? Mah, da quanto emerge dalla discussione avvenuta in quei 100 interventi
per alcuni è l'autoproduzione. Per altri il fumetto digitale. Per altri ancora...non si sa. E anche qui ci sarebbe molto da dire, ma non è questo nè punto nè il gioco che stiamo facendo.

Permettermi di segnalarvi qualche altro intervento (il gioco è questo in fondo... Andrea va a Lucca e porta le polemiche....tutte le polemiche)

Parte attiva della discussione (che chiameremo convenzionalmente "Degli oltre 100 post") è stata

SUSANNA RAULE

Se sei un editore e cerchi Qualità senza far caso a Mercato, hai presente l'Armageddon? Ecco, è una stima per difetto.
Se sei un editore e badi a Mercato, le cose ti andranno bene, con o senza Qualità. Alcuni sognatori pensano che sia possibile coniugare le due cose, perché, in fondo, Mercato non è così furbo: se insisti a sufficienza può innamorarsi alla fine della millesima storia e poi tutti vissero felici e contenti.


Importante mi è sembrato anche l'intervento di

ANDREA CICCARELLI

Se i piccoli si devono allineare al buon costume dei grandi, allora è giusto che anche i grandi si allineino al buon costume dei piccoli.
E il buon costume dei piccoli, anche detto "il popolo delle 1000/1500 di tiratura", è stato quello di aver pubblicato, in questi ultimi 10 anni, opere inedite e nuovi talenti del fumetto nostrano.
Chi più e chi meno, chi con maggiore e chi con minore qualità


Un punto di vista diverso giunge da Max col quale mi scuso ma non ricordo il cognome, proprietario della fumetteria Mondi Sommersi di Lecce.

Il suo discorso è così complesso ed ironico che estrapolando una sola parte rischierei di far fraintendere la sue parole, perciò evito. Ve ne consiglio però fortemente la lettura, anche e soprattutto dei commenti al post, nei quali infuria uno scambio di battute al pepe tra gli autori di due piccole realtà editoriali italiane.
Tale scambio può dare interessanti visioni sull'argomento: Piccoli Editori. Provare per credere.

Insomma, luce puntata in faccia agli editori. Nessuno li difende?

Ci pensa a suo modo Alessandro Bottero, sulla pagine di Fumetto d'Autore

L'Editore è l'unico che non guadagna niente e l'ironico pezzo Il decalogo del buon editore

Ora, come il buon Bot-man sa, io non condivido i toni dei suoi editoriali ma è interessante, filtrando la forma, tenere presente i dati che offre Bottero. Ci ritornerò dopo.

Perchè alla fine a Lucca ci siamo arrivati. E come?
Semplice: a Lucca ci porta CLAUDIO STASSI

Come potete vedere dal link, anche Claudio, nell'ambito della faccenda "Armentaro" ha preso una posizione forte e precisa:

L'autore va pagato, punto.
Se non partiamo da questo punto il lavoro di disegnatore di fumetti, di sceneggiatore di fumetti, di letterista, di illustratore, di grafico, non verrà mai considerato un vero e proprio lavoro.
Superato questo punto punto possiamo parlare di valori artistici, di rispetto professionale sulla libertà artistica e quant'altro.
Però le modalità, il come, il quando, il quanto sono semplicemente punti di forma da contrattare con il committente dopo la reciproca accettazione che il MIO lavoro verrà congruamente retribuito.

Altrimenti smettiamo di chiamarlo LAVORO e chiamiamolo "Stricchiominchia"!


Dato che Stricciominchia è una parola che non si può sentire, si è dato da fare ottenendo QUESTO risultato:

SGDF (Stati generali del fumetto) a Lucca!

MICHELE PETRUCCI - PARTE TERZA

Una tavola rotonda da tenersi al Museo di Lucca con Luca Boschi come moderatore.
Incontro pubblico, aperto a tutti gli operatori del settore, con interventi su prenotazione.



Insomma, sembrerebbe una buona idea.

E' stato, più o meno, a questo punto che si è scatenato l'inferno...ma ne parliamo nella seconda parte di questo RIASSUNTO DELLE PUNTANTE PRECEDENTI.

Andrea andando a Lucca non ce la fa a portare tutte le polemiche in una sola volta!

IL GLIFO LUIGI

PS: Naturalmente i pezzi estratti dai blog dei vari autori non possono rispecchiare la complessità di ogni intero intervento. Sono solo esemplificativi e vanno considerati nel complesso del discorso preso per intero.

3 commenti:

The Passenger ha detto...

Bhè, grazie davvero del tuo sunto....avevo perso la dichiarazione finale del presunto colpevole di questo stato di cose...meno male che sono davvero pochi quelli che ci considerano una piccola casa editrice, e ancor più meno male che proprio per questo nessuno nè tantomeno io e il mio socio ci sentiamo colpevoli di questo! Se a lucca ci sarai fai un salto al ns stand! Sarebbe un piacere incontrarsi!

Andrea Mazzotta - ILGLIFO ha detto...

In primo luogo chiariamo un passaggio: per me la tua casa editrice è più o meno XANADU.
Ho una forma di venerazione per quello che fate e ti faccio i miei infiniti complimenti.

Sono d'accordo con chi dice che ogni vostro libro è un opera d'arte.

Detto ciò, vi vengo a trovare di sicuro! Ma tu quale dei due sei?
(ehehehehehe).

Invece, per quello che tu dici...io credo che se si ha rispetto di se stessi e degli autori non ci si debba sentire colpevoli di nulla.

Purtroppo, nonostante questo ci si trova a doversi difendere da attacchi mascherati da ragionamenti.

Vabbè. Non perderti domani la seconda parte del riassunto!

Ossequiosi saluti

Andrea

Davide ha detto...

che fino ad un certo punto i GGiovani pubblicherebbero gratis...
che poi ci pensano e dopo la sbornia della prima pubblicazione dicono "ma no dobbiamo farci pagare"
che poi si scopre che i fumetti non li compra quasi nessuno (i loro)
che poi si lamentano che gli editori pagano poco

soluzioni...
più serietà, più trasparenza e cerchiamo di ampliare sto cazzo di bacino di utenza