domenica, febbraio 13, 2011

UN SABATO DA PORCONI ovvero DEL CIBO COME FORMA D'ARTE


Come sapete, sono a dieta.
A parte la tragedia greca fatta qualche tempo fa, non va male.
I risultati arrivano, la salute migliora, le analisi vanno meglio.
Il tutto non mi pesa molto, anche perchè, diciamolo, qui nella Contea, si mangia come alla tavola di Bacco anche sei in fase dietetica.
Certo, per me, che non mangio quasi mai per fame, ma per il gusto di mangiare (Godere con uno solo dei sei sensi - si, sei - significa castrarsi l'anima. Gustare del buon cibo è come fare l'amore con la necessità di sfamarsi per sopravvivere.) se non ci fosse il SABATO DA PORCONI sarebbe dura. Un bel po'.
Cosa è il SABATO DA PORCONI?
E' tipo un Mercoledi da Leoni, ma la tavola da surf in questo caso è la mia lingua.
Il sabato da porconi è una zona franca tra un venerdi di pesce lesso e una domenica di pollo alla griglia.
Durante il sabato da porconi tutto può essere ingurgitato senza essere vidimato e protocollato dall'infingarda bilancina pesa porzioni.
E' un momento metafisico, in cui il grammo cessa di avere rilevanza computistica, la misura si sfalda nell'approssimazione per abbondanza e il limite è solo il "ciel'ho in panza o cielo devo ancora mettere?"
Almeno in teoria.
In pratica però mi trattengo fino alla cena facendo il bravo....ma seduti a tavola, dopo le 20.00...bè, da quel momento sono gli altri che devono trattenere me.
Non è neanche tanto una questione di quantità, ma di gusto.
A tavola bisogna essere avventurieri. Bisogna provare tutto.....più volte, altrimenti poi te ne scordi...
Ma come si può tollerare di esistere senza immergersi nella spasmodica ricerca di ogni sapore?
Vabbè, non divaghiamo.
Giovedi scorso stava per giungere il Sabato da Porconi e ancora non avevo deciso dove abbandonarmi alle mie turpi voglie, ma un desiderio di porco sgrufolava in me.
La esterno su facebook e un amico che ha un agriturismo, prontamente, mi sottrae all'imbarazzo della scelta.
"Vieni da me. Ti cucino un maialino nero brado di Calabria".
Il resto, è cibo.

Prosciutto di maiale nero brado di Calabria con "scapecia" ovvero melanzane piccanti sotto'olio.
Soppressata di maiale brado nero di Calabria (finita tutta)
Frittelle di zucchina contadina
Crespelle
Pizza fatta in casa pomodoro e peperoni
Trippa e patate
Rape e sasizz'
Stinco arrosto e  lardoso di Maiale Nero brado di Calabria
Insalatina
Il tutto consumato seduti in riva al mare della montagna....il Caminetto....
Annaffia questo pantagruelico banchetto vino rosso fatto in casa a strafottere. 
Sono o non sono questi piatti forme d'arte visiva, olfattiva, tattile e gustativa? 
E credetemi, lo sono anche da un punto di vista sonoro....se sapeste che del rumore fanno quando la masticazione li esalta....ahahaha.

Dovrei aggiungere che 
- La meraviglia di questo agriturismo è che ogni singola cosa che si mangia a tavola è fatta in casa o di produzione propria.
- Dalla foto non si capisce, ma il ceppo di Pero che brucia nel camino era l'unica cosa più grossa e mobile di me all'interno della sala. C'era un odore nell'aria....
- Il tutto è stato consumato su una montagnola la situata tra la Contea e un paese limitrofo. L'aria era fresca e pulita e si vedeva il mare dal promontorio (giusto per fare godere anche gli occhi.)
- La compagnia era piacevolissima.
- Il gusto dei grasso del maiale che si scioglie come se fosse una crema salata nella mia bocca avvolgendo in un abbraccio d'amore la carne tenera e mefistofelicamente saporita, avrebbe meritato una puntata di Superquark.

Cosa vuoi di più dalla vita? Un Lucano? C'era anche quello!

Purtroppo a questa storia manca il lieto fine, dato che il dolce era latitante....ma se avessi incontrato la perfezione nella mia vita, non avrei più  motivo di cercare...(a dire il vero cercherei un tipo di perfezione diversa, ma non buttiamola sul filosofico...).

Insomma, la mia overdose di droga alimentare settimanale l'ho avuta. Ora posso tornare alle "cofàne"di insalata. 
Vi saluto. Tra un po' devo andare a correre per smaltire. Arrivare in Molise dovrebbe bastare.

Il Glifo che attende il sabato come il natale.

Ps: Per chi vive nella Contea o nelle vicinanze....il posto dove sono stato è l'Agriturismo Lacanna,. 
Si, si chiama così. E' il cognome del proprietario, Michele. Non fate facile ironia sul mio pusher alimentare.
Veduta dall'agriturismo Michele Lacanna

2 commenti:

MicGin ha detto...

FAVOLOSO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Andrea Mazzotta - ILGLIFO ha detto...

Michele, sapevo che avresti gradito!!!
ahahaha